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Fattore Donna

Madame de Lambert

Dal suo salotto pone l’accento sull’educazione femminile

di Emanuela Boccassini

Nel variegato mondo salottiero una dama si distingue come “padrona di casa” di uno dei più importanti salotti parigini e, soprattutto, come scrittrice, Ann-Thérèse de Maruenat de Courcelles, marchesa di Lambert (Parigi 1647 – Parcieux, 1733). Madame de Lambert con il suo salotto – aperto nel 1710 -, in cui letterati e mondani uniscono con equilibrio il divertimento alle discussioni filosofiche e scientifiche, ha il desiderio di «difendere i valori di una tradizione mondana… minacciata dalla frenesia di cambiamento, dal libertinaggio».
 
Il salotto degli “opposti”

Per la dama francese tutto è proiettato in una “dimensione interiore”: la galanteria, la stima agognata, lo “spirito”, l’educazione, ogni aspetto della mondanità e della cultura deve avere come scopo precipuo «la ricerca della felicità sulla terra».
L’aspetto più interessante del suo salotto è il connubio tra gli opposti: realtà e ideale basato sulle aspirazioni personali, antico conformismo – in modo principale è evidente il suo richiamo alla “Camera azzurra” di madame de Rambuillet – e moderno «spirito critico». Il suo salotto diviene così, per i letterati, l’obbligatorio punto di passaggio per entrare nell’Accademiè.

Una pioniera del femminismo

Donna di cultura, la cui conoscenza comprende classici greci e latini (Plutarco e Seneca) e scrittori fino ai contemporanei, la marchesa sfrutta le proprie letture per analizzare e affrontare con solennità il ruolo, che ricopre, di madre, moglie aristocratica e amministratrice dei beni.
Rivolge un occhio di riguardo alle donne, argomento prediletto delle sue opere, tanto che la marchesa potrebbe, per taluni aspetti, essere considerata la pioniera dell’emancipazione femminile. I suoi lavori (“Discuors sur le sentiment d’une dame, lettre sur l’education d’une jeune demoiselle”, 1715, “Réflexions sur le fammes”, 1715-23) e ragionamenti sono rivolti in primo luogo a dibattiti inerenti l’educazione, principalmente quella femminile, esaminando, in maniera analitica la condizione «di ingiusta disuguaglianza» del gentil sesso.
«In tutti i tempi è stata trascurata l’educazione delle donne, non c’è attenzione che per gli uomini, e le donne, come fossero una specie a parte sono state abbandonate a se stesse prive di aiuto, senza pensare che compongono la metà del mondo».

L’importanza dell’educazione

La marchesa “lotta” per l’indipendenza femminile che si deve attuare in virtù di una “rivalutazione della diversità” della donna, alla quale “deve” essere riconosciuto il diritto a ragionare ed esprimersi. Alla donna è necessaria un’istruzione, grazie alla quale può essere in grado non solo di ricoprire cariche importanti, ma anche di mostrare la vera personalità, libera dalle etichette stabilite da altri.
Madame de Lambert attribuisce proprio alla mancanza di un’educazione l’incapacità femminile di «governare le proprie emozioni». Per questo nelle sue opere cerca di invogliare le appartenenti al suo sesso a prendere parte alla vita sociale e politica, sfruttando la propria “individualità” – che non deve essere considerata un punto debole, ma al massimo un punto di partenza – e l’educazione in modo da creare una coscienza e una morale che si allontani dai falsi stereotipi creati dall’uomo. Infatti suggerisce un’identità che sia «contraddistinta dall’armonizzazione fra raffinatezza e vigore, sicurezza e capacità di capire l’altro».
Per madame de Lambert è essenziale il decoro tanto nella vita quanto nelle conversazioni e discussioni letterario-filosofiche.

Approfondimenti

Bibliografia e sitografia

– Cravera Benedetta, “La civiltà della conversazione”, Milano 1982.
Madame de Lambert
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Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 18 febbraio 2010 da in cultura, pensiero e azione delle donne, storia.